Gaetano OLTOLINA - Pittore
1913-1983
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Mostra Critica

Monza, 1960

Mostra Personale - Arengario

da La Brianza del 14 aprile 1960

Il pittore Gaetano Oltolina, dal quale già altre volte abbiamo avuto il piacere di ammirare le opere e apprezzare le intenzioni, ha esposto all'Arengario una mostra personale di ben 62 lavori, che dimostrano quanto il pittore ami e ricerchi veramente il bello.
Soprattutto tutti i panorami della nostra Brianza, sono stati ritratti nei punti più suggestivi e resi con un gusto artistico considerevolissimo.
Abbiamo particolarmente ammirato: Neve lungo l'Adda - Nevicata - La casa rossa sul fiume - Il lago di Pusiano - La valle dell'Adda - Il ponte sull'Adda - Sentiero lungo il fiume.
I quadri che hanno riscosso i migliori consensi sono stati diversi ma due si staccano in modo superlativo, e cioè:
"La fornace" e "Case che si specchiano"; veri capolavori di un arte classica ed imperante sulla realtà alla buona pittura.
Degno di considerazione per pregi artistici è comunque alla sesta delle sue mostre personali e i suoi ottimi disegni si rilevano con precisione di linea e di un perfezionamento oculato nel tocco alle composizioni, e la felice intuizione del colore.
Degno allievo dei grandi maestri De Grada, Martini, Semeghini e Mario Marini, oggi è sulle orme di questi grandi pittori.

E. B. S

da Il Cittadino del 31 marzo 1960

Nel salone dell'Arengario sta esponendo una sessantina delle sue opere di produzione, in generale recente, Gaetano Oltolina, pittore semplice e modesto e pur tanto vivo e notevole per la sicurezza del disegno e la felice intuizione del colore.
Non si tratta di un artista che cerca, come la maggior parte, il facile successo indulgendo di proposito alle aberranti deviazioni di certo gusto ancora (se pur un po' meno) imperante: preferisce piuttosto rimanere nell'ombra, pur di mantenersi fedele alla realtà alla buona pittura, a se stesso.
E' una produzione la sua che ha la pretesa di voler insegnare qualcosa a tutti i costi o di imporre un mondo di tormento angoscioso che non conosce e  non vuole conoscere: è invece ricca di colore e di disegno nelle asciutte e magre pennellate, interprete quasi sempre fedele delle vibrazioni psichiche dell'artista, espressione rasserenante e gentile, senza essere gracile.
Degno di considerazione per onestà artistica, l'Oltolina è rimasto un istintivo che disegna anche dipingendo e nulla sa ritrarre se non suscita in lui la commozione necessaria a determinare l'impulso espressivo.
Ha avuto la fortuna di avere maestri quali Semeghini, De Grada, Martini e Marino Marini, ma pur compiacendosene, non dimentica che la sua pittura è suscettibile di perfezionamenti attuabili con l'attento e oculato studio dei migliori.
Comunque è alla sesta delle sue mostre personali ed alcune sue opere furono accettate alla Permanente di Milano, quali "La stazione" e alla Mostra Internazionale dell'autoritratto al Circolo della Stampa di Milano (vedi autoritratto con cappello).
I suoi soggetti preferiti sono paesaggi di collina in veste autunnale rossiccio-violacea o in armonica sinfonia invernale di neve e rami scheletrici, laghi e lungolaghi nelle radiose sfumature di un sereno mattino, barche e pescatori in fervore di attività lungo il fiume, romantici asinelli, e case che si specchiano nel limpido riflesso delle acque.
Hanno sufficiente respiro i suoi cieli, sia nel fulgore dell'aurora che nel freddo lattiginoso saturo di neve, sia nel diafano azzurro di un tiepido pomeriggio.
Se qualche cielo convenzionale non manca, sono pur sempre apprezzabili certe sue luci dense, quasi palpabili tra il fitto dei castagni al tramonto, certe sue atmosfere ricche di poesia e di musicalità.
Se la tempra del carattere non si impone per forza di impeto, non pare comunque che la sua produzione riveli un contrasto fra arte e carattere.
Ottimi i disegni che rivelano precisione di linea e potenza espressiva: "lo sguardo", "autoritratto", "testa d'uomo".
Pregevole è la rapidità di tocco con cui è ottenuta l'incisione della pasta ad olio che permette di ammorbidire e sfumare le linee del disegno, senza togliere vitalità alla composizione.
Non del tutto convincenti - almeno per noi - le composizioni che sembrano indulgere al gusto dell'attualità corrente, anche se riconosciamo che ci risponde ad una esigenza di studio inteso come strumento di ammodernamento per non rinchiudersi entro rigidi schemi, per non ripetersi e, quindi, cadere nella monotonia.
Ricordiamo tra queste "Pescatori che aggiustano le barche,", "Pescatori sul fiume".
Oltre "All'interno del Duomo di Monza" e al "Convento delle Grazie", pregevole per equilibrio di volumi e di luci, ci è gradito segnalare: "Armonie autunnali", "Boschi di castagni", "Neve lungo l'Adda", "Nevicata", "Sentiero lungo il fiume", "Paesaggio invernale", "Case che si specchiano".
Diverso genere di soggetto rappresentano invece: "La Stazione", "Il cantiere", "Tramonto nella cava", nelle quali l'immediatezza espressiva non è perduta grazie all'intelaiatura del disegno.
Ma il compiacimento dell'artista si effonde nei paesaggi di ampio respiro, venati di quella sottile e nobile malinconia che la natura stessa ci offre generosamente, in soave ed intimo raccoglimento, attraverso il brivido delle sue luci autunnali ed invernali.
Pittura semplice, quella dell'Oltolina che può essere facilmente compresa e gustata perché priva di cerebralità, opera di che non segue supinamente la moda, cadendo nell'anonimo di un'ennesima stereotipata imitazione.

Carla Summer Viganò

in occasione della mostra:

Questa volta il bravo pittore ha trovato la giusta strada raggiungendo pienamente il suo intento: tutti i paesaggi esposti in questa mostra sono degni di alto elogio sia per la finezza, sia per le svariate e sempre bene armonizzate tonalità.
La maggior parte dei dipinti esposti sono soggetti brianzoli in prevalenza panorami dell'Adda nelle diverse stagioni.
Pare che l'artista abbia voluto dedicare un canto alle bellezze della sua Brianza, riuscendovi magnificamente.
Dove veramente l'artista eccelle è nei nebbiosi paesaggi invernali: guardate per esempio "Paesaggio invernale a Brivio", "Neve lungo l'Adda", "Nevicata", "Armonie autunnali a Briosco". ecc
Degne di nota sono pure alcune marine dipinte a Bellaria.
Anche all'interno del Duomo di Monza, come pure l'interno della Chiesa delle Grazie sono opere che fanno onore al loro autore.
Complessivamente una bella mostra che fa molto onore al bravo pittore Oltolina che finalmente, dopo alcune perplessità e divagazioni, ha trovato la sua giusta strada.

Italo Rinaldi

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