Gaetano OLTOLINA - Pittore
1913-1983
test
Home Biografia Opere Ricordi Mostre Contatti

Mostra Critica

Milano, dal 1 al 12 aprile 1968

MOSTRA PERSONALE PRESSO LA GALLERIA SAGITTARIO - MILANO

da Il Cittadino del 11 aprile 1968

Le buone qualità che già più di una volta riscontrammo nei dipinti che - sia pure saltuariamente - il monzese ha esposto in questi ultimi anni a Milano partecipando a mostre collettive di vasto respiro, tornano (e con gli interessi) ad evidenziarsi anche in questa "personale", completata da una rosa di 26 opere, alcune delle quali di recentissima esecuzione.
Le qualità della pittura di Oltolina vertono sia sul tessuto figurativo, che mostra sempre una composizione coerente e singolarmente efficace; sia sugli effetti cromatici ottenuti con impasti solidi di tinte su cui si fanno luce soprattutto il cobalto, le venature si azzurro e verde, le "colate" di terra che costituiscono alcune delle sue figure.
La visione del nostro artista, - a parte qualche isolata "natura morta" a parte il suggestivo paesaggio nevoso dell'alta Brianza - si incentra infatti particolarmente su figure di lavoratori - uomini e donne - alle prese con le reti da pesca o coi pesci (dell'Adda e del Po), nei panni del "muratore" (già visto e premiato anche in altre occasioni) o dell'umile e graziosa "merlettaia canturina": questi due fra i suoi dipinti maggiormente alti per la serrata composizione che non permette alcuna divagazione nella stretta economia finalistica del soggetto.
A questo punto mi sembra lecito che il critico d'arte assuma e si rivesta degli abiti dell'amatore interessato: nel senso che proprio questi - tra le migliaia e migliaia di dipinti che siamo abituati ad osservare per ragioni professionali - sono tra i più adatti a riempire le nude pareti di un locale, indipendentemente dalla sua razionalità che innegabilmente si può rilevare dalle opere di Oltolina: sane visioni che "fanno parete", piuttosto che sterili studi e tentativi accademici.
Perché il pittore non ha smarrito la strada intrapresa dopo l'apprendistato scolastico alla scuola di Maestri di nome (quali De Grada, Semeghini, Martini e Marini).
L'ha anzi arricchita via via di nuove esperienze personali e non si è lasciato prendere nel contempo la mano da facili avventure. In questo suo credere in se stesso, lontano da ogni decadente descrizione e da ogni barocchismo d'effetto, sta la chiave di volta della felice continuità dell'artista: un ricondurre (attraverso i suoi semplici lavoratori e la limpidità delle sue acque) a senso d'arte ciò che dalla sua fervida visione nasce di volta in volta.
Ed è la presente sua mostra alla Galleria del Sagittario un'ottima risposta agli inviti che spesso, proprio dalle colonne di questo giornale, gli rivolgemmo.

Pier Giuseppe Agostoni

da La Notte dell' 11 aprile 1968

Gaetano Oltolina, monzese, ha una ricca mostra alla galleria del Sagittario.
Pittore di ottima scuola, inclina all'impostazione larga figurativa, larga pittorica sia del paesaggio che della figura umana, sempre con scioltezza di colore e sua filtrazione e varia gamma.
Robusto il contrappunto e il disegno, l'artista consolida le varie rappresentazioni di gente che lavora (da notare "il muratore") fa penetrare i piani nei paesaggi di contemplazione, come lo è - quasi madreperlaceo - il "Colloquio lungo le sponde del Po".

Mario Portalupi

Indietro